Come proteggere la pelle del bambino dai raggi UV senza incappare nella carenza di Vitamina D

Un dilemma amletico, praticamente: come proteggere la pelle dai raggi UV e allo stesso tempo prendere la giusta quantità di Vitamina D?

Pubblicato il 26 Giugno 2022

 

Un dilemma amletico, praticamente: come proteggere la pelle dai raggi UV e allo stesso tempo prendere la giusta quantità di Vitamina D?

Già, perché ormai molti sanno che la Vitamina D può essere naturalmente assunta nelle giuste quantità solo attraverso l’esposizione diretta ai raggi solari, e i raggi solari, dall’altra parte, sono molto pericolosi.

In altre parole: utilizzare costantemente la crema protettiva sotto il sole è necessario per prevenire le scottature della pelle, essendo uno scudo contro i raggi UV, ma questo potrebbe compromettere la produzione di Vitamina D da parte del nostro organismo – una vitamina, la D, importante per il sistema immunitario e per le ossa, soprattutto in età pediatrica.

Alcuni medici sostengono che per produrre la giusta quantità di Vitamina D (che necessita dei raggi UV a livello cutaneo per essere assorbita e successivamente convertita nella sua forma biologicamente attiva nel fegato e nei reni) ognuno di noi dovrebbe esporsi al sole per quaranta minuti al giorno senza creme solari. Tuttavia, come sappiamo, senza creme solari è pericolosissimo esporsi al sole, soprattutto in estate.

 


 

In realtà, alcuni recenti studi hanno dimostrato che le creme solari non impediscono al nostro corpo di produrre la Vitamina D.

Il primo studio è stato pubblicato sul British Journal of Dermatology e ha voluto analizzare proprio la relazione tra la protezione solare e il rischio di sviluppare una carenza di Vitamina D, prendendo in considerazione alcuni studi fatti durante effettive giornate sotto il sole. Il risultato parla chiaro: per gli scienziati la crema protettiva non compromette la produzione di Vitamina D da parte dell’organismo e pertanto è sconsigliatissimo evitare di utilizzarla in estate.

Il secondo articolo, pubblicato di nuovo sul British Journal of Dermatology, porta le analisi condotte durante uno studio a Tenerife, su venti turisti ai quali era stata applicata benissimo e in maniera perfetta la crema solare (cosa che, comunque, volenti o nolenti non avviene nei casi comuni, ovvero a noi, che non la spalmiamo mai a puntino e non ripetiamo il gesto dello spalmarci di crema abbastanza spesso). Anche in questo caso, non vi sono evidenze di carenza di produzione di Vitamina D.

 


 

Il giusto apporto di Vitamina D3

Detto questo, il nostro stile di vita spesso non ci permette di fare incetta di Vitamina D, in ogni caso. Perché se durante le vacanze le ore sotto il sole sono molte, nei giorni “normali” stiamo sempre troppo al chiuso.

Il dilemma può essere quindi presto risolto semplicemente affidandosi alla giusta e sicura integrazione, attraverso l’alimentazione (ci sono pesci che sono ricchi di Vitamina D, come il salmone e lo sgombro, così come altri alimenti, come il tuorlo e l’olio di fegato di merluzzo) e anche attraverso gli integratori di Vitamina D.

Tuttavia, anche ottenendo la giusta quantità di Vitamina D in estate, vivendo in una zona nella quale esistono le stagioni e non ai tropici, questa non ci basterebbe comunque tutto l’anno. In inverno, infatti, i nostri bambini faticherebbero lo stesso a fare scorta di Vitamina D, a causa delle ore maggiori passati a casa, a scuola, al chiuso e coperti per il freddo e anche a causa della diversa inclinazione dei raggi solari. Anche in questo caso, è consigliato, quando necessario, integrare la Vitamina D.

 
 
Contenuto sviluppato in collaborazione con Mamma Pret A Porter.
Revisione scientifica a cura della Dott.ssa Jessica Falcone Biologa Nutrizionista.