Certo, il luogo comune “i bambini hanno l’argento vivo addosso” è verissimo.
Sono energici, volenterosi, scatenati il più delle volte, e spesso ci chiediamo come facciano a correre qua e là senza stancarsi come noi. Detto questo, è giusto sapere che anche i bambini soffrono di stanchezza e che possono passare momenti in cui sono più svogliati del solito.
Alla base della stanchezza e della “non voglia” il più delle volte c’è lo stress, causato o da situazioni esterne (e quindi da agenti esogeni) oppure da condizioni interne al loro organismo (agenti endogeni) che il bambino non riesce a gestire o soddisfare. In un primo momento il loro corpo risponde, dopodiché si stabilizza, arrivando tuttavia ad un punto nel quale anche le sue risorse esauriscono, ed è qui che il bambino mostra i segni di stanchezza.
Gli agenti esogeni che solitamente provocano questa stanchezza da stress sono i momenti particolari della loro vita, come dei cambiamenti importanti (ad esempio una separazione o un trasloco) o i periodi particolarmente intensi (a scuola, nello sport…) che richiedono loro molta più energia del solito, così come i cambi di stagione.
Quando un bambino è stanco e svogliato, dunque, è bene cercare di gestire lo stress. E se è stress lo capiamo anche da altri sintomi: l’aggressività, i cambiamenti di atteggiamento, la distrazione e la disattenzione, la suscettibilità, l’inappetenza o il troppo appetito, il mal di testa o il mal di stomaco… Insieme ad essi, possiamo anche osservare alcuni comportamenti del bambino, come l’ansia da prestazione a casa o sullo sport oppure il “mal di pancia” prima di andare a scuola.
Per gestire questo stress innanzitutto è bene capire quando questo stress colpisce maggiormente (a casa, a scuola, nello sport…), per cercare di indirizzare al meglio gli sforzi, capendo se è legato ad un luogo o ad una situazione più che ad altri.
Dopodiché, per aiutare il bambino a gestire lo stress e a ritrovare le forze dobbiamo innanzitutto venirgli incontro, cercando di alleggerire il carico che sente sulle sue spalle, parlando molto della situazione e comunicando il più possibile.
Anche i “premi” possono essere utili, soprattutto quando la stanchezza da stress è causata da situazioni che lo mettono sotto pressione, come i voti a scuola o i risultati nello sport. Valorizzare le piccole vittorie può essere molto soddisfacente per il bambino, che forse riuscirà a mettere nella giusta prospettiva i suoi obiettivi.
Nel caso di cambiamenti e situazioni stressanti a livello psicologico, in questo caso il dialogo è di nuovo la chiave, ma da genitori è bene anche cercare di non coinvolgere i bambini in problemi troppo grandi per loro, soprattutto quelli in cui i bambini non c’entrano.
Infine, è bene puntare molto sulla sana alimentazione, dal momento che la stanchezza da stress debilita molto a livello fisico. Per questo è importante che ci sia un bilanciamento in termini di nutrienti essenziali all’interno di ogni pasto principale e avere degli orari fissi. Questo consente ai bambini di mantenere e recuperare un equilibrio che tiene lontano lo stress e migliora anche il riposo.
Eliminare i dolci troppo elaborati o industriali e gli snack grassi e “junk food” è importantissimo, dal momento che gli zuccheri e i grassi contenuti in questi alimenti poco salutari possono appesantire l’organismo dei piccoli e sfavorire, allo stesso tempo, il consumo di cibi più sani, ricchi di sostanze preziose in grado di contrastare lo stress e l’affaticamento. Meglio scegliere cibi sani e gustosi, che diano loro la giusta energia, come frutta e verdura fresche e della frutta secca come snack.
Contenuto sviluppato in collaborazione con Mamma Pret a Porter.
Revisione scientifica a cura della Dott.ssa Jessica Falcone Biologa Nutrizionista.